L’infiammazione (o flogosi) è un processo complesso di protezione del nostro organismo. Si tratta di una reazione naturale del nostro corpo alla lesione di cellule o tessuti, che ci permette di limitare e riparare il più rapidamente possibile il danno subito. Tuttavia, è anche un processo che comporta fastidi e, in alcuni casi, dolori anche molto intensi.
In campo medico, il processo infiammatorio è indicato aggiungendo la desinenza -ite al nome dell’organo o del tessuto interessato dall’infiammazione (tendinite, artrite, meningite…).
Non appena il tessuto o le cellule vengono lesionati, indipendentemente da quale sia la causa, il nostro organismo mette in moto un meccanismo automatico e locale (la risposta infiammatoria) che mira a espellere, distruggere o, comunque, rendere innocuo l’agente lesivo, a riparare il tessuto danneggiato e a eliminare germi e detriti cellulari.
Per fare questo, il nostro corpo si “trasforma”, a cominciare dai vasi sanguigni locali: i processi di vasodilatazione e iperemia attiva e passiva aumentano l’irrorazione sanguigna del tessuto leso, l’area si gonfia per riversamento di fluido e cellule fuoriuscite dai vasi (essudato), formando l’edema. Tale rigonfiamento va a premere contro le terminazioni nervose, provocando dolore più o meno intenso.
L’ultima fase della risposta infiammatoria è detta fagocitosi: i fagociti si occupano di ripulire l’area interessata dal trauma, da cellule morte e microrganismi.
A questo punto il processo flogistico può avere tre esiti: