Come abbiamo avuto occasione di ripetere più volte, il nuoto è una delle attività sportive più sicure e al riparo dal rischio di incidenti, grazie al basso impatto della sua attività di fitness e alla possibilità di lavorare in assenza di carico grazie al sostegno dell’acqua. Tuttavia i nuotatori non sono esenti da traumi (anche frequenti) soprattutto nel caso in cui l’allenamento diventi eccessivo o si scenda in acqua senza l’adeguata preparazione o riscaldamento. Come ogni altro sport, infatti, il nuoto sottopone il nostro corpo a movimenti ripetitivi, a sovraccarichi funzionali o sforzi che possono risultare fuori misura per la preparazione atletica. A queste cause degli infortuni in piscina si vanno ad aggiungere quelle che riguardano i movimenti errati che interessano soprattutto i principianti che svolgono attività in piscina senza la guida di un istruttore (nuoto libero).
I traumi sportivi del nuoto: i più diffusi
- La spalla del nuotatore – È sicuramente il trauma più frequente causato dal sovraccarico funzionale, tanto da essere individuato come il male tipico di chi pratica nuoto. Abbiamo parlato diffusamente di questa patologia in questo approfondimento sulla tendinite alla cuffia dei rotatori.
- Lo stile rana e i traumi del ginocchio – Patologie dei legamenti, la sindrome del patello femorale e la sinovite del ginocchio sono traumi seppur frequenti, che colpiscono però solo coloro che praticano molto lo stile rana.
- Tendinite agli estensori del piede – Il dolore localizzato sul piede e caviglia, a seguito di uno o una serie di allenamenti in piscina, può essere causato da una tendinite agli estensori del piede.
- La spondilosi – Il nuoto viene spesso consigliato come sport per correggere la postura della schiena e curare le lombalgie. Tuttavia, il sovrallenamento o i movimenti errati in questo sport espongono a traumi alla schiena come la spondilosi, definita anche osteoartrosi della colonna vertebrale.